Riassunto del testo di Natoli che propone un'introduzione alla filosofia, intesa come ricerca costante e determinata della sapienza, partendo dalle esperienze più significative della vita: il corpo, la soggettività, la relazione con gli altri, la storia.
Guida alla formazione del carattere
di Anna Bosetti
Riassunto del testo di Natoli che propone un'introduzione alla filosofia, intesa
come ricerca costante e determinata della sapienza, partendo dalle esperienze
più significative della vita: il corpo, la soggettività, la relazione con gli altri, la
storia.
Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
Facoltà: Scienze dell'Educazione
Corso: Scienze dell’Educazione
Esame: FIlosofia teoretica
Titolo del libro: Guida alla formazione del carattere
Autore del libro: Salvatore Natoli
Editore: Morcelliana
Anno pubblicazione: 20061. Definizione di filosofo
Filosofo significa amico della sapienza. L’esercizio della filosofia è ricerca di sapienza. La sophìa riguarda
la vita intera, coincide con la capacità di dare senso alle cose, di orientarsi nel mondo. Esistere, infatti, vuol
dire stare al mondo. I primi che filosofarono iniziarono dalla physis: vollero cioè esplicare il senso del tutto,
comprendere l’ordine entro cui ogni cosa si genera, perisce, si trasforma in una vita immortale. La filosofia è
dunque in primo luogo un’interrogazione sul mondo e quindi sullo stare al mondo, sul modo di rapportarsi
con la natura (perché siamo natura), con se stessi, con gli altri. L’uomo non comprenderebbe nulla di sé se
non penetrasse la natura delle cose.
Solo carpendo alla natura i suoi segreti si può pervenire al chiarimento di sé. Nel fare filosofia l’uomo,
quindi, è massimamente interessato a sé, ma solo attraverso un sapere disinteressato può dare senso al suo
stare al mondo.
Chi pratica filosofia, quindi, aspira in certo modo alla totalità, non perché ritiene di poter conoscere tutto, ma
perché ogni vita è un tutto (è una ed una sola), e perciò o si riesce a darle una direzione, o ci si disperde in
essa e la si spreca.
Anna Bosetti Sezione Appunti
Guida alla formazione del carattere 2. Essere al mondo come corpo e mente
Nessuno può dare senso alla sua vita se non interrogandosi sul proprio stare al mondo. Il nascere, infatti, è
un venire al mondo, il morire un lasciarlo.
E chi nasce entra in un mondo che lo precede, chi muore lascia un mondo che dura oltre di lui. Però chi
viene al mondo inaugura un mondo, si costituisce come “un mondo dentro il mondo”: senza di noi, infatti,
non esisterebbe quel mondo che si apre solo a partire da noi, che è per noi, che noi stessi siamo.
Nascere è venire al mondo, è quindi uno sbocciare, un aprirsi. Da questo punto di vista l’esistenza si
costituisce originariamente come relazione tra sé e il mondo. Ogni uomo, come unità psicofisica corpo-
mente, è un assoluto singolare perché numericamente uno, ma si coglie come situato nel mondo. L’uomo si
riferisce a se stesso attraverso il suo corpo, fissa però il proprio autoriferimento (mente), la sua identità,
attraverso la distinzione tra sé e l’ambiente. Ogni esistenza singolare, perciò, coglie se stessa entro una rete
relazionale e l’individuo si porta oltre i confini del proprio corpo.
La vita non ce la siamo procurata, ci è stata donata, ogni uomo che entra nel mondo non si mette al mondo
da sé, ma viene posto in esso. Entra quindi in un mondo a sua disposizione, per questo ogni uomo cerca nel
mondo un proprio spazio che non sempre gli è semplice acquisire, ma che sotto molti aspetti, è costretto a
conquistare. Gli uomini possono pervenire ad un’adeguata cognizione di sé, solo rendendosi consapevoli
delle modalità del loro appartenere, le relazioni che hanno con la natura, con le cose, con gli altri. E’ sullo
sfondo di questa appartenenza che gli uomini possono divenire padroni di sé. Solo nello stacco da questo
sfondo si può disegnare ogni individuale profilo, può fissarsi ogni singolare “identità/differenza”. Senza
mondo non è possibile cogliere se stessi come differenza.
Ogni individuo si istituisce come soggetto soprattutto nel rapporto con gli altri: ognuno infatti si riconosce
come “io” proprio nell’essere partner di qualcuno.
Anna Bosetti Sezione Appunti
Guida alla formazione del carattere